Obey a Milano: un ponte tra storia e modernità
In occasione della sua prima mostra personale alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 16 maggio al 27 ottobre 2024, Shepard Fairey, noto come Obey, ha scelto il nord ovest di Milano per unire passato e presente, creando un ponte tra quartieri storici e zone più moderne e per mandare un forte messaggio di Pace. Il suo primo murales italiano infatti, intitolato "Tear Flame Peace", si erge nel quartiere Gallaratese, è un inno alla pace universale e sorge nel quartiere sperimentale disegnato da Aymonino e Rossi in via Adolfo Consolini 26, donando un tocco di contemporaneità a questo angolo di città ricco di storia.
OBEY, noto per il celebre ritratto di Barack Obama “Hope”, icona-simbolo della campagna presidenziale del 2008, ha tracciato la scritta “PEACE” sul muro di un edificio residenziale del quartiere. In primo piano l’occhio profondo e penetrante di una donna con l’hijāb,il tradizionale velo islamico, che piange un’enorme lacrima che contiene fiamme e una colomba bianca. Nella lacrima gigante c’è tutto il peso dei conflitti in corso nel mondo: i colori sono quelli della bandiera russa e di quella ucraina e si mescolano a un pattern che richiama il mondo arabo. Un grido di dolore, composto e geometrico, che scende fino a trasformarsi in linee rigide che incitano all’azione e che non a caso confluiscono nella stella da cui emerge il logo iconico di OBEY THE GIANT.
Dal Gallaratese ad Uptown Milano: un dialogo tra quartieri
L'opera di Obey, con la sua forza evocativa, crea un dialogo interessante tra il Gallaratese, con le sue radici profonde e la sua identità ben definita nella storia di Milano, e quartieri più recenti e dinamici come Uptown Milano, che rappresentano il volto più giovane e cosmopolita della città. Il murale si aggiunge a quelli già presenti nella zona, mappati nel progetto UpTown Luogo d’Arte e diventa così un punto di incontro e di confronto, un simbolo dell'evoluzione costante di Milano, una città in costante movimento, dove tradizione e innovazione si incontrano e si fondono. Il murale di Obey è solo l'ultimo esempio di come l'arte urbana stia contribuendo a trasformare il volto della città, rendendola sempre più viva e dinamica.
Un'occasione in più per scoprire Milano e le sue tante sfaccettature. Dalla storia del Gallaratese alla vivacità di Uptown, la città offre un'esperienza unica per ogni visitatore.
Foto di Lorenzo De Simone