A fianco del noleggio condiviso delle auto, negli ultimi anni si è affermato con successo il servizio di bike sharing: sempre più persone scelgono come mezzo per spostarsi in città la bicicletta non tanto come mezzo privato, ma piuttosto come mezzo condiviso. Infatti, il principio alla base di questa alternativa green è proprio lo sharing: grazie ad una rete di stazioni, è possibile muoversi in bicicletta per le città con facilità, evitando il traffico cittadino e rispettando l’ambiente.
Il bike sharing è a tutti gli effetti una realtà sia in Europa che in Italia: con quasi 14.000 biciclette condivise e 200 enti e comuni in cui è attivo il servizio, la penisola italiana ha sposato con entusiasmo questo modello di mobilità alternativa in quanto scelta economica, pratica e consapevole nei confronti del pianeta.
Bike sharing: che cos’è
Il bike sharing è uno servizio di mobilità sostenibile il cui obiettivo è suggerito dal nome stesso: condividere la bicicletta. Questo servizio è nato originariamente come soluzione per il cosiddetto “ultimo chilometro” cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale del cittadino come integrazione nei viaggi dove il mezzo pubblico non può arrivare. Oggi, però, il bike sharing è andato oltre il suo compito originario, offrendo un nuovo modello di mobilità eco-sostenibile e a basso costo.
Il funzionamento del bike sharing, inoltre, è molto semplice: in spazi pubblici come le piazze e le strade di città sono state poste le stazioni per le bici, parcheggiate in appositi stalli. Si tratta di stazioni automatizzate che funzionano tramite abbonamento: bisogna avvicinare la carta dell’abbonamento alla torretta della stazione che effettua la lettura e indica quale bicicletta prelevare. Al termine dell’utilizzo, si restituisce il veicolo nel luogo di arrivo, riagganciandola in uno stallo libero (tramite app si ha la possibilità di controllare quali stazioni sono libere e quali invece sono piene).
Inoltre, è importante sottolineare che è possibile scegliere tra biciclette classiche, con pedalata assistita o con seggiolino in caso di bambini. Il futuro del bike sharing, infatti, sembra proprio rivolto alle bici elettriche e con pedalata assistita, in un’ottica di comfort per i viaggiatori, ma non solo: ad oggi, le biciclette a pedalata assistita hanno percorso ben 4,7 milioni di chilometri nella città di Milano contribuendo a eliminare un quantitativo di anidride carbonica pari a 965 tonnellate.
Tutti i vantaggi del bike sharing
La mobilità green del bike sharing è facile, flessibile e priva di burocrazia. Si tratta di un’ottima alternativa all’auto per tre vantaggi principali:
- Rispetto per l’ambiente: la bicicletta costituisce da sempre l’opzione ideale per chi ha necessità di muoversi, ma desidera contribuire a migliorare la qualità dell’aria in città e, al tempo stesso, fare sport per mantenersi in salute;
- Riduzione del traffico e alleggerimento dei mezzi pubblici: il bike sharing, grazie ad una rete capillare di stazioni, aiuta a ridurre il traffico cittadino e a contenere il sovraffollamento dei mezzi pubblici che non sempre riescono a rispondere alla domanda di trasporto;
- Abbattimento dei costi legati al mezzo: grazie al sistema di condivisione delle biciclette, le spese di manutenzione e riparazione vengono azzerate insieme alle preoccupazioni riguardo a dove lasciare il mezzo.
A Milano, a fine 2019, sono arrivate ben 700 biciclette elettriche – ma si prevede l’arrivo di circa 1200 mezzi – più maneggevoli ed efficienti, capaci di garantire fino a 100 chilometri di autonomia. UPTOWN Park, grazie alla partnership con Clear Channel, si pone perfettamente in linea con l’anima verde di Milano: si tratta infatti dell’unico parco di Milano con postazioni bike sharing e Junior BikeMi permanenti e integrate con le stazioni BikeMi del Comune vicino alla fermata della linea M1 a Molino Dorino.
Bike sharing Milano: free floating
Il servizio di bike sharing è nato originariamente come servizio pubblico disseminato in posizioni strategiche delle città. L’evoluzione 2.0 del servizio è il cosiddetto bike sharing free floating: questo innovativo sistema è stato portato in Italia nel 2017 dalle startup Ofo e Mobike la cui peculiarità è che la flotta di bicicletta non è vincolata a stazioni, ma le biciclette possono essere lasciate per le strade della città negli spazi adibiti alle due ruote. Purtroppo il servizio Ofo non è più attivo a Milano, ma non è assolutamente escluso l’arrivo di un nuovo competitor strutturato allo stesso modo.
Il bike sharing free floating è un servizio molto simile al car sharing: grazie all’apposita app per smartphone si individua la bicicletta più vicina – tutti i mezzi sono infatti dotati di lucchetti smart con GPS e connettività wireless – e si procede con la prenotazione. Una volta raggiunta la bicicletta, si scansiona il QR code presente sul copriruota in modo da sbloccare il mezzo e poter cominciare il noleggio il cui pagamento avviene a fine corsa in base all’effettivo utilizzo della bici.
Servizi come Ofo Bike sharing sono smart e tecnologicamente all’avanguardia. Hanno il grande vantaggio, rispetto al bike sharing “tradizionale”, di poter prendere e lasciare il mezzo dove si preferisce. Non c’è quindi la necessità di raggiungere le stazioni che, nonostante siano molto diffuse nelle città italiane, talvolta richiedono deviazioni anche di alcune centinaia di metri, evitando inoltre l’inconveniente di trovarle piene e di doversi quindi allontanare ulteriormente.
Nuova pista ciclabile fino a Cascina Merlata
La città di Milano continua ad investire sulla mobilità verde: è stato infatti approvato il progetto definitivo della nuova pista ciclabile Eurovelo 5 che dall’Arco della Pace arriva percorre tutto il nord ovest con l’obiettivo di migliorare il trasporto green dell’area.
Questo nuovo asse di comunicazione fino ad UPTOWN si inserisce nel più grande progetto di costruzione di una rete di percorsi pedonali e ciclabili per migliorare gli spostamenti e la vita quotidiana dei cittadini in sinergia con le postazioni BikeMi. “La mobilità dolce deve essere un obiettivo a cui le città contemporanee devono tendere senza esitazione – ha affermato Luigi Borré, presidente di EuroMilano – Nel prossimo futuro è previsto un aumento importante della popolazione urbana in tutte le grandi città mondiali e quindi è necessario già oggi progettare modelli di sviluppo che disincentivino l’uso delle auto private, almeno per gli spostamenti urbani. È questo uno degli aspetti della città del futuro a cui tendere”.
UPTOWN Milano, che ha fatto della mobilità dolce un suo punto di forza, ha investito fortemente sul trasporto pubblico a due ruote, facile, pratico ed ecologico offrendo un servizio di bike sharing con tariffe agevolate, esclusivo per i residenti.